Come insegnante, e come padre, posso testimoniare che le famiglie che incontro di anno in anno sono in situazioni sempre più tragiche. E i figli sono quelli che ne soffrono di più e più profondamente.
Le politiche di dissoluzione della famiglia – portati avanti dall’Unione europea e da molti altri agenti più vicini a noi – hanno causato danni difficilmente riparabili sia dal punto di vista sociale, sia da quello culturale, sia da quello demografico.
In un’epoca storica in cui bisogna anche dimostrare che il bianco è bianco, mentre i media vogliono regolarmente convincerti che in realtà il bianco sarebbe nero, allora anche io trovo importante ripartire dalla base, ovvero dalle definizioni: di “famiglia naturale”, che peraltro è già prevista in ogni Paese europeo, spesso accanto ad altre più o meno varie e più o meno creative; e quella di “matrimonio”.
Se le definizioni sono chiare, allora nei trattati internazionali e nelle legislazioni nazionali sarà più difficile rigirare le parole ad uso e consumo di realtà che la famiglia vogliono dissolverla, invece di sostenerla.
Se crolla la famiglia, crolla la società. E non manca molto.
Leggi qui, per maggiori informazioni:
http://www.mumdadandkids.eu/it
e firma anche tu!
Se puoi, per favore, condividi. Grazie