Tutti abbiamo conosciuto, a scuola o all’università, studenti che sembravano di un altro pianeta: ottimi voti, ottima vita sociale, insomma…. capra e cavoli, come si suol dire! Indagando un po’ si scopre che ciò che fa la differenza non è ovviamente la quantità di tempo passato a studiare sui libri, ma la qualità di questo tempo, le strategie utilizzate e i principi di fondo su quali si basano le proprie scelte di studio.
Ecco una lista non esaustiva di 25 piccole, curiose, contro-intuitive buone abitudini che possono farti diventare più bravo ad apprendere, sia in ambito scolastico, sia per aggiornamento professionale; sono liberamente ispirate da un analogo articolo di Tom Miller.
Alcune di queste abitudini ti potranno sembrare davvero “poco ortodosse”, ma sono decisamente valide ad ogni età e latitudine. Provare per credere…
Mi raccomando, aspetto i tuoi commenti alla fine dell’articolo!
Link agli altri articoli della serie: Parte 2 – Parte 3
1) Non fanno tutti i compiti a casa assegnati…
…ma si concentrano solo su quei compiti che possono colmare le proprie carenze o sviluppare di molto i propri punti di forza. Se un esercizio capisco di saperlo già fare ancora prima di partire e lo eseguo ugualmente… sto perdendo tempo! Perchè potrei invece affrontarne uno che mi offra una sfida nuova. “Fare gli esercizi” tanto per “fare gli esercizi” è privo di senso, se non c’è uno scopo ben preciso per cui farli, che vada oltre il semplice “me lo ha detto il prof”… Sviluppare il proprio spirito critico e auto-assegnarsi compiti che siano significativi, ecco il segreto.
2) Non leggono mai direttamente il libro di testo…
…la lettura, infatti, secondo il cono dell’apprendimento di Dale è il modo PEGGIORE di studiare. A distanza di 15 giorni, in genere resta in memoria un misero 10%, cioè le briciole. Si concentrano invece su appunti, schemi, mappe, riassunti e tutto quello che è già materiale che è passato sotto il vaglio della riflessione personale di qualcun altro, oltre all’autore del libro di testo, che spesso purtroppo deve riempire delle pagine tanto per riempirle. Se proprio bisogna leggere… farlo almeno usando delle tecniche di lettura veloce, che si possono imparare in pochi minuti di esercizi giornalieri e che migliorano la tua ritenzione di ciò che leggi, oltre a fartelo leggere 2/10 volte più in fretta del normale.
3) Usano Google per TUTTO!…
Il professore ha parlato di un concetto nuovo? Hanno visto un esempio che li ha incriositi? Approfondiscono in Rete, quasi come se fosse un riflesso automatico! Perchè limitarsi al libro di testo, quando hai un motore di ricerca e una quantità di conoscenza illimitata a cui accedere? Usando la “ricerca avanzata” puoi trovare approfondimenti o semplificazioni incredibili su tutto, di alta qualità e in modo completamente gratuito; imparare a fare ricerche in rete è una delle prime arti da sviluppare per essere uno studente davvero in gamba. Tu sai come farle bene, VERO?…
4) Si mettono autonomamente alla prova il più spesso possibile…
…perchè ogni concetto nuovo deve sedimentare, e il modo migliore per farlo è utilizzarlo il più spesso possibile, invece che solo ripeterlo. Trova quindi ogni occasione per aiutare gli altri a fare le cose che vuoi imparare a fare, parlane come se le conoscessi già e vedrai che automaticamente le imparerai meglio…”Practice makes perfect!”
5) Studiano per intervalli limitati, invece che fare lunghe maratone…
…perchè la curva della propria concentrazione cala vistosamente quasi a zero dopo circa 40 minuti. Breve studio intenso, pausa rigenerativa facendo tutt’altro, preferibilmente qualcosa di fisico e faticoso per il corpo… e quando si ritorna allo studio, sarà tutto efficace!
Conoscere poi i momenti del giorno e i giorni della settimana in cui si è più produttivi è tanto importante quanto avere tanto tempo a disposizione, anzi, spesso è meglio! Un’ora studiata prima delle 7 di mattina vale come 3 ore studiare prima di andare a letto… e spesso anche di più!
Lascia le lunghe maratone di studio a chi vuole risultati superficiali e scadenti… perchè in genere è quello il risultato!
6) Fanno retro-ingegneria dei problemi risolti…
…perchè seguire le liste di istruzioni che fornisce il professore è meno efficace che… costruirsi la propria lista di istruzioni analizzando tanti problemi simili e trovando i passi in comune, partendo dalla soluzione e procedendo a ritroso. Questo è vero in maniera particolare nelle materie scientifiche, ma non solo.
La chiave di tutto sono le fatidiche domande: “perchè?” e “come?” che guidano alla comprensione del MOTIVO per cui si fanno le cose che si fanno e del MODO in cui si fanno… una volta capiti, la comprensione rende inutile la memorizzazione. “Partire dalla fine” è un principio universale, anche nel campo dello studio, oltre che in quello del lavoro, o della gestione dei progetti. Non bisogna reinventare la ruota da capo tutte le volte, meglio quindi sfruttare bene la fatica fatta da altri analizzando il loro lavoro, invece di voler ripercorrere la loro stessa strada partendo da zero.
Vuoi imparare a scrivere un tema da 10? Chiedi al tuo insegnante uno o più temi da 10 e analizzali con le domande chiave:”Perchè ha parlato di questo?”, “Perchè ne ha parlato in questa posizione del tema?”, “Perchè non ha parlato di quest’altro argomento?”, “Come è strutturato il tema?”, “Perchè è strutturato così?”,”Come ha sviluppato questo discorso?”, “Perchè ha scelto questi esempi invece di altri?”, ecc. ecc. Retro-ingegnerizza il tema e scopri la ricetta magica… e poi applicarla sarà sempre più facile.
7) Non possiedono un evidenziatore….
…perchè sanno che si evidenzia sempre troppo rispetto al dovuto e che “evidenziare tutto = evidenziare nulla”; si segnano invece, con note a margine, la parole chiave o i concetti nuovi e li riportano su un quaderno apposito delle “note importanti”. Che col tempo diventeranno poche e molto importanti. “Etichettare” i concetti e le conoscenze, cioè catalogare le nuove informazioni in un contesto più ampio (“Che tipo di informazione è questa? Elenco, definizione, approfondimento, esempio, informazione inutile, ecc.”), è più produttivo che usare un evidenziatore senza un metodo preciso da seguire. Tu che metodo usi? Scrivilo nei commenti a fine articolo!
8) Dormono MOLTO. Andando a letto presto e svegliandosi presto….
…perchè alternare periodi di intenso lavoro a periodi di estremo riposo è la chiave per creare migliaia di nuove connessioni nel sistema nervoso (che si formano quasi esclusivamente mentre si dorme!) che portano a sviluppare abilità anche prodigiose in pochissimo tempo, oltre a memorizzare tutto con meno sforzo.
L’ideale si ottiene quando le molte ore di sonno precedono la mezzanotte: andare a nanna alle 21 e svegliarsi alle 4 ti rende 3 volte più produttivo ed in forma che spostando tutto di 4 ore in avanti, che è guarda caso la norma di tutti gli studenti e non solo… “Andare a letto con le galline” e “svegliarsi con i monaci”, insomma, rende studenti molto, molto, MOLTO più in gamba, a parità di lavoro giornaliero impiegato.
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Comments 4
Buongiorno Prof!
Innanzitutto complimenti per il bel blog, sto leggendo più o meno tutti gli articoli, ed offre veramente tanti spunti di riflessione belli.
Di questa serie di articoli sono rimasto perplesso dal consiglio di studiare la mattina presto, quando afferma “Un’ora studiata prima delle 7 di mattina vale come 3 ore studiare prima di andare a letto”. Vorrei sapere se ha fondamenti scientifici, o quantomeno le motivazioni. Ho passato i 5 anni del liceo soffrendo gli orari mattutini, e adesso che finalmente ho la possibilità di scegliere quando alzarmi ho iniziato a studiare di notte, prima di andare a letto. Quando non vado a lezione al mattino, studio da mezzanotte fino alle 2/3 e mi sveglio verso le 10.30 la mattina, e mi sento molto più produttivo che non studiando magari anche 4 ore dalle 14 alle 18…
Author
Ciao Luca! Sono felice di avere un visitatore della tua …caratura su queste modeste pagine! 🙂
Premetto che se sei rimasto perplesso è un ottimo segno, perchè vuol dire che è un’ipotesi che non avevi mai preso seriamente in considerazione e quindi potrebbe produrre in te un cambiamento consistente, non certo un piccolo aggiustamento rispetto alla tua prassi di studio.
Detto ciò… potrei darti tante motivazioni, ma il consiglio migliore che ti posso dare se sei curioso è: “provaci per almeno 10 giorni consecutivi e scopri se fa per te”. Cerco comunque di darti una risposta più articolata… ovviamente non voglio cavarmela così.
Io, alla tua età, tenevo ritmi di studio simili ai tuoi, cioè soprattutto di sera o notte; all’epoca come “combustibile” usavo di base “zuccheri semplici”, avevo una vita sociale soprattutto di sera perchè di giorno o ero a scuola/università o al conservatorio e quindi per farcela nello studio usavo il tempo rimanente (ritagli, sera tardi e week end per lo studio del pianoforte e la notte per la scuola/università) e soprattutto delle tecniche specifiche per l’apprendimento, apprese in poco tempo e poi sfruttate e sviluppate per tutti gli anni a venire (che è poi quello che propongo nel mio corso Imparare^2).
Non avevo mai preso in considerazione l’idea di svegliarmi presto per studiare, ma avevo sempre sentito mio papà raccontare che lo faceva fin dalle scuole superiori, con ottimi risultati.
Con gli anni molte esigenze sono cambiate, ma non la necessità di continuare a studiare e formarmi sempre di più.
Oggi come combustibile uso di base “zuccheri complessi”, ho meno vita sociale di sera e più durante il giorno, dei bimbi che richiedono e meritano un’infinità di tempo e di attenzioni, e come unico tempo rimasto per studiare e lavorare… quando loro dormono! Quindi la scelta era tra notte fonda, come prima, oppure mattina presto, come le galline.
Ho provato entrambe, per pura curiosità, e… non c’è il minimo paragone.
Dopo una notte di sonno riposante, tenendo da anni una dieta ormai rodatissima e perfetta per uno studio intenso e prolungato, la produttività, la capacità di concentrazione, la creatività, la ricettività, la voglia di fare… non hanno paragoni rispetto alla sera tardi oppure alla notte. Il silenzio attorno è identico, ma tu sei al massimo della forma e riposato, non alla fine di una lunga giornata e ormai fisicamente stanco.
Ho provato entrambi gli approcci e ho notato in modo evidente che studiare di notte fonda non è sostenibile nel lungo termine (pensa solo a cosa succede al tuo corpo se fai sballare il ritmo sonno-veglia!.. fai pure ricerche in merito…), mentre studiare di mattina alzandosi prestissimo lo è e anzi, secondo molte tradizioni e molti adagi popolari, ti va vivere molto più a lungo.
Forse apprezzerai la lettura dell’autobiografia di B. Franklin e magari anche il libro di George Ohsawa che commenta tale autobibliografia, che si chiama “Le ali della libertà”.
“Early to bed and early to rise makes and man healthy, wealthy and wise”, come diceva un proverbio reso noto da Franklin sotto pseudonimo…
Ebbene… aveva ragione!
Se hai passato 5 anni di liceo soffrendo gli anni mattutini, non è detto che la causa non sia rimovibile con un cambiamento di alimentazione e di stile di vita. Anzi, sono quasi certo che tu possa cambiare l’effetto che ti fa svegliarti presto già nel giro di 10 giorni, se inizi anche ad andare a letto presto (20.30/21, come i bimbi e le galline), se inizi a disintossicarti dallo zucchero (e simili e altre “dipendenze” più o meno pericolose), se inizi a mettere nella tua alimentazione giornaliera tanti cereali integrali e ortaggi di stagione biodinamici, se inizi a masticare moooooolto a lungo tutto ciò che mangi, se inizi di conseguenza a svegliarti più fresco e riposato, e soprattutto con molta più energia a tua disposizione.
La “cura” non è “svegliarsi presto per studiare”.
La “cura” è “mettere a posto il resto della propria vita in modo tale che sia naturale svegliarsi presto per studiare e fare mille altre cose”.
Sarà normale essere più stanco di sera.
Sarà normale non avere bisogno nè di caffè nè di altri aiuti per stare svegli o avere più energia.
Sarà normale avere tempi di attenzione che da 30/40 minuti arrivano a 5/6 ore.
Sarà normale svegliarsi presto e avere la testa che è ricettiva al massimo e un sacco di energia e creatività a tua disposizione.
Sarà normale ricordare più facilmente tutto quello che leggi o ascolti o scrivi nelle prime ore del giorno, anche senza grosse tecniche a supporto, che pure secondo me sono un aiuto enorme.
Sarà normale preparare esami in molto meno tempo, perchè comunque quando metti a posto tanti altri tasselli in questo quadro, tipo l’alimentazione (di cui non finirò mai di sottolinearne l’importanza), la tua giornata inspiegabilmente si allunga e se prima avevi bisogno di 8 ore di sonno, dopo 6 sono più che sufficienti.
Per concludere: svegliarsi presto per studiare è il risultato finale di tanti altri piccoli o grandi cambiamenti, che nel complesso ti fanno aumentare tutto quello che ti fa diventare uno studente migliore.
Prova 3 giorni. Poi prova 10 giorni. Poi un mese. E poi scoprirai da solo se può avere un senso anche per te, come credo.
Spero di averti dato almeno un buon motivo per mantenere il dubbio su questa questione… Fammi sapere, se vuoi, lo apprezzerei molto!
Ciao e grazie di essere passato su queste pagine… A presto!
Ciao Luca, ho girovagato un pò sul tuo blog, complimenti! mi ha molto incuriosito e spero di aver presto il tempo per approfondire tutti i vari spunti che offri!
E a proposito di tempo ti vorrei chiedere una cosa: cosa consigli come corso di lettura veloce e di allenamento per la memoria? Ne tieni per caso qualcuno anche tu?
Grazie e buona giornata
Valeria
Ciao Valeria! Grazie per il feed-back… Gli spunti sono tanti, ma SOLO per chi li sa vedere, quindi metà del merito è tuo.
Per la lettura veloce e la memoria e altre cose si, in effetti tengo un corso abbastanza diverso da tutti gli altri che trovi in Italia, perchè è il risultato della mia esperienza prima come studente, poi come insegnante in quasi tutti gli ordini di scuola. Se ti interessano maggiori informazioni, vai nella pagina contattami, ti farò sapere appena possibile. Ciao!