Le 7 lezioni insegnate a scuola da tutti gli insegnanti (che lo sappiano o meno) – LEZIONE 3: l’indifferenza

Scritto da John Taylor Gatto, Insegnante, Autore di:
“Storia nascosta dell’Istruzione in America”
e “Armi di Istruzione di Massa”.

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La terza lezione che insegno ai ragazzini è l’indifferenza. Insegno ai bambini a non interessarsi e non avere cura per niente in particolare, anche quando vorrebbero dimostrare che si stanno interessando a qualcosa.

Riesco a farlo in modo molto sottile e sofisticato.

Riesco a insegnare indifferenza quando pretendo che si coinvolgano nella mia lezione, li faccio fremere sulle loro seggiole, gareggiando fra di loro per riuscire ad avere la mia attenzione e la mia preferenza.

E’ davvero commovente vedere questo loro comportamento, lo è per me come lo è per tutti. Quando esprimo il meglio di me stesso riesco a programmare le mie lezioni in modo da ottenere questa precisa manifestazione di entusiasmo.

Però quando suona la campanella insisto perché interrompano tutto quello che stanno facendo e ogni tipo di attività che stavamo svolgendo insieme. Li faccio passare in fretta alla successiva classe e materia di studio. (Negli Stati Uniti non sono gli insegnanti a spostarsi di classe in classe ma sono i ragazzini che si spostano di volta in volta nella classe a cui sono stati assegnati, da questo punto di vista la classe non è un gruppo omogeneo coma da noi, i compagni di classe cambiano da una lezione all’altra NdT.)

Devono accendere e spegnere la loro attenzione come fossero un interruttore, nella mia ora di lezione non si porta mai a termine niente che sia importante e la stessa cosa avviene per qualsiasi altra lezione di cui io sia a conoscenza.

Non c’è niente di completo nelle esperienze degli studenti e non c’è niente che arrivi per davvero ad essere completato, con l’eccezione dei pagamenti rateali della retta della scuola.

L’esperienza del suono della campanella, in realtà e in profondità insegna che non esiste nulla che sia così importante e meritevole di essere portato a termine. Quindi, perché prendersi il disturbo di approfondire e importarsene di una qualsiasi cosa?

Anni e anni di campanelle condizionano tutti (tranne i più forti di carattere) che nel mondo non esiste un solo compito che valga la pena di portare a termine, non c’è niente che sia così importante fare.

La campanella è la logica nascosta del “tempo scolastico”, le sue ragioni sono inesorabili.

Il suono della campanella distrugge il passato e il futuro, rendendo ogni intervallo di tempo un immobile presente, sempre uguale a sé stesso. Così come una mappa geografica rende uguali tutti i monti e i fiumi anche se nella realtà non lo sono.

Il suono della campanella impregna di un senso di indifferenza ogni singola attività, iniziativa o progetto.


FINE DELLA TERZA “LEZIONE”, CONTINUA

Tradotto per il sito http://www.italocillo.it/

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